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MIO PADRE: LA SUA MORTE

Perverrà ?" e si accomoderà ?"
il lungo appiccicoso inverno.
Questo camposanto neppure il conforto otterrà
dell’altalena che ringhia nel suo perno
coi bambini attorno impazienti.
Sulle betulle trapiantate
presenza non pietosa saranno le foglie
che aggrediranno ogni alba apparente.
Allora non sapevi
ancora non sapevi
dei mesi invernali che sommano otto
della pioggia ch’ai folli appare rilassante
della neve
del cappotto
dell’inedia dentro ogni movimento.
Allora non immaginavi
ancora non temevi
il rullo che comprime l’asfalto,
i piloni che conducono la luce,
il telefonino che maledice la vita:
allora vivevi
ancora vivevi…

 

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 09/02/2012 15:08
    Accidenti poesia perfetta!... davvero molto toccante!

6 commenti:

  • A. Barbara Di Stefano il 29/04/2007 23:11
    Conosco questo dolore. Profondo e costante.
  • rossella bisceglia il 19/04/2007 15:23
    bella
  • Nella Bernardi il 04/03/2007 22:33
    triste, molto bella e molto dura, ma sotto esiste la tenerezza del germoglio, bravo, ciao Nella
  • Riccardo Brumana il 04/03/2007 02:46
    quando si soffre ogni cosa si veste d'oscuro. ma il sole tornerà, coraggio
  • sara rota il 02/03/2007 17:23
    un po' troppo ricercata

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