Passavo del tempo ad osservarla
quando con le dita veloci
sfiorava i tasti,
mani piccole, ma forti,
stringevano sogni e fiabe,
presente e realtà
che le aveva segnato
quel viso, sulla fronte, in mezzo agli occhi,
dove si era fermato il dolore.
Occhi nocciola riflettevano
la sua ostinata ribellione,
intrappolata fra i ricci dei capelli
che con lieve carezza
diventavano come lei, docile velluto.
Aspirazioni tante,
convinzioni poche,
rassegnata e timida gioia,
animo docile, ma in fondo battagliero
di chi la testa,
non l'abbassa mai.
E seguivo i movimenti veloci delle mani
mentre sbrigavano i lavori,
che nervose si accarezzavano il mento
si toccavano gli occhi,
si spostavano i capelli,
reggevano la testa,
riflesso di un'anima,
come in uno specchio.
Nei tratti il ricordo di persone
conosciute, amate, lontane,
ma vicine, come sempre nei suoi,
nei miei pensieri,
mia madre, mio padre,
quella zia in quella foto,
e di chi, con orgoglio, porta avanti il futuro.
Ragazza di ieri, di oggi e di domani
il tuo cuore è lo stesso e rimarrà
sempre, anche se le cicatrici spesso fanno male.
È buffo scoprire che vicino,
più vicino di quanto tu possa immaginare,
c'è chi ti assomiglia tanto,
più di quanto tu possa pensare...