Le montagne all'orizzonte, il sole del tramonto;
il silenzio della valle rotto dal batacchio delle mucche,
un immanente senso di pace e di distacco.
E poi all'improvviso di nuovo tu, il mio tormento;
non riesco a scacciarti dalla mente,
piccola fata dal corpo di diavolo, e dall'anima innocente.
Non voglio rovinare la tua vita;
non devo rovinare la mia, di vita,
ma penso ai tuoi capelli e mi prudono le dita.
Vorrei mordere il tuo collo, e come il morto vivente che ormai sono,
bere la linfa del cuore tuo, nutrirmi da ogni tua piccola ferita;
se credi che t'abbia fatto torto, concedimi il perdono.