Bottiglie sparse
sul pavimento
lava di vino
e miscugli mortali
come lingue brutali
che hanno perso la bocca
Dov'è la tua
felicità?
Accasciato sulla poltrona
nemmeno un peluche
maltrattato sarebbe così
mollemente rassegnato
Occhi di polvere
e catrame
discarica di malumore
e palude di sensi fatalisti
caduti nell'insano sonno
della pigrizia
Dov'è, dov'è
la tua felicità?
Anima senza sbocco
corpo di sangue ammuffito
prigione e prigioniero
chissà quale sarà la vostra
prossima tomba
Vita stremata
voce prosciugata
mente sgombra di luce
e il cervello solo una
culla di scheletrici sogni
Qual è, qual è
la tua felicità?
Da povera mortale
immagino la sconfitta
di uno sconociuto
diffuso fra tanti sconosciuti
nelle strade pallidamente
illuminate dalla luna
Possa tu, caro amico,
uscire da quella stanza
oltrepassare incolume
l'orrenda notte soffocante
e rinascere gabbiano