È il punto in cui il discorso lascia il passo allo stomaco,
svesto la dignità ma mi velo con l'ironia.
Eppure riconosco che è il vuoto dentro e fuori me che ti dà forma,
ma l'allucinazione è un regalo che non si deve rifiutare.
E mentre mi sforzo di smettere i panni
che con l'afa ed il dolore di giugno sono solo intralcio,
fiore proibito mi umili senza ch'io parli.