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Il sorriso di Alessandra

Prigioni di odio
strappano i tuoi candidi e innocenti pensieri
fuori dalle mura dei tuoi ricordi
nutrendo anime perse e malate.

Tu sola,
provasti a negare
l'insistenza di un vecchio prete
nascondendo tra i tuoi bui pensieri
le sue irreligiose voglie.

Tu sola,
fui contro un mondo non di appartenenza
oscuro, ignoto, vagabondo, purtroppo reale.

Ma il tempo cambiò...

Egli,
il nero della chiesa
osò troppo,
e risvegliò un vento insolito,
affamato al suo pari,
che a notte fonda,
tra la nebbia dei pianti
gli afferrò la gola,
conducendolo a giusta fine.

Accadde quella notte,
quando negasti al cielo di Dio
la tua persa fede
e risvegliasti un altro dio,
il vagante, il feroce,
colui confinato al regno dei morti.

 

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4 commenti:

  • Gè Marcia il 17/07/2010 10:31
    Grazie tante, mi fa davvero piacere che sia riuscita nel suo intento.
    Io su certi argomenti sono feroce, alla siciliana, come si evince dal finale dell'opera.

    Un saluto di cuore a tutti
  • Anonimo il 17/07/2010 00:07
    La questione dei preti fasulli è una disgrazia sociale nella quale non mi posso addentrare
    senza che mi si accaponi la pelle. La poesia è scritta in maniera fantastica, inutile dirlo... nella crudezza dell'argomento che l'ha ispirata.
    Sabrina.
  • Manuela Magi il 16/07/2010 22:27
    Impegnata e con grande significato
  • Anonimo il 16/07/2010 20:34
    Straordinaria!
    Mi ritrovo nelle tue poesie!
    Ti piace denunciare! Fallo! Anche a costo di essere ricoperto di fischi e pomodori!
    Sei un grande!


    A. R. G

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