Potrei anche restarmene qui
a guardare, allibita, quel libro
posto su quella bara di legno
che il vento sfoglia, come sospinto
dalla mano divina quasi a cercare
la pagina giusta per ridare vita a quel corpo
ormai abbandonato da ogni alito di eternità.
Guardare quella bara e la folla muta
e lasciarmi cadere nella cavità
oscura della mera sopravvivenza,
così come per caso senza pensare.
Smettere di vivere per tornare
con Lui nella casa del padre
e smettere così d'invecchiare,
di soffrire le umane miserie, ripetendomi:
-Dio si è dimenticato di noi-.
Oppure tornare a vivere per Lui.
Alzarmi e dare un valore alla mia vita,
purificarla dalle corruzioni del mondo,
dedicarmi, con un rigurgito di gioventù,
a combattere le ingiustizie del mondo.
Vorrei cullarmi ancora con questi pensieri
ma, ormai è tempo.
Tempo di seguire gli insegnamenti
di un "Padre" che offrendo a Dio
la sua sofferenza ha aiutato
l'uomo, suo figlio, alla sua salvezza.