Come una stanca nuvola
si dilegua nel cielo minaccioso
tutto si oscura
davanti ai miei occhi.
Mi inebrio di quella luce
accecante
che mi costringe
a sprofondare in un abisso,
dove il dolore
è lancinante
e come una pugnalata
trapassa da una parte all'altra.
Dentro il silenzio,
l'ombra di una solitudine tormentata.
Mi volto
ed è lì,
muta a guardare
il mio viso pietrificato,
la mia immagine riflessa
in uno specchio,
non sono io.
L'altra osserva in silenzio
il mio corpo immobile
disteso sull'erba bagnata,
soffocando emozioni
mentre il tempo inesorabile
muta ogni cosa
ed il silenzio
entra nell'anima,
nascondendo
una piccola lacrima di dolore.