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Insenature

Depongo le armi
davanti al despota
e scuoto da nuova pelle la vecchia
voce se ne va
gradualmente:

in fondo
(ecco l'intoppo)
sai tutto
(di me)
e niente

anche la festa stanca
sotto la doccia di petali
nati da sperma

come il silenzio
più distante della pelle
non ha legge

ma cerchi ancora fra le parole
qualcosa di bello
senza senso
un cervello
nuovo di zecca
contro il martello
che batte forte

cosa forgi, bambino ribelle?
ti spacchi, capire...
e cancelli
soluzioni
a colpi di giochi
più o meno intensi
gli stralci visibili delle insenature
in incendio

solo il mare resta
la casa, le luci, la gente
osserva

svanito

in fondo
(ecco l'imbroglio)
sai tutto
(di te)
e niente

 

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2 commenti:

  • Donato Delfin8 il 11/08/2010 21:36
    Bravo.
    Piaciuta
  • Anonimo il 11/08/2010 16:43
    Una bellissima poesia, letta con piacere

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