Sono stata una figlia,
una moglie,
un'amante,
una madre.
Se avessi visto
i miei difetti come pregi,
sarei stata amata.
Non ho saputo
togliere la maschera
indossata per piacere
agli altri.
Non mi sono mai accettata
e sono una persona sola.
posso capire questo tuo disagio, io stesso tendo a mantenere una maschera dal momento in cui mi alzo dal letto alla mattina fin quando non torno a coricarmi... ti corrode, ti consuma lentamente, ma non puoi farne a meno, non conosci alternativa...
bellissima, semplice e vera...
Mai mettere una maschera per far piacere agli altri e far soffrire la nostra anima per non dimostrare la nostra indole, bisogna essere sempre noi stessi con pregi e difetti, d'altronde tutte le altre persone non credo abbiano voglia di soffrire per far piacere agli altri. Fortunatamente te ne sei resa conto, quindi non incorrere più nello stesso errore perchè alla fine non ci si guadagna, ma si perde su due fronti: 1 forzare la propria netura, e ciò dà sofferenza e alla fine si rimane soli lo stesso dopo aver sofferto per gli altri. Bei versi stilati egregiamente, fluenti che arrivano al cuore del lettore. Molto apprezzata!
Per caso sono tornata su questa tua, stupenda e triste poesia e mi è piaciuta di nuovo anzi anche di più molto vera. Sai amica mia è passato un po di tempo da allora e ti posso dire: io ho cercato di farmi compagnia da sola, tanto se ti mascheri per gli altri, chi non vuole non ti vede nemmeno.
Un grande abbraccio e bacio virtuale molto affettuoso, ciao Fra.
Alla prossima Giusy
Anonimo il 06/10/2011 17:06
Intanto, Francesca, sei in compagnia di te stessa e, per come appari a me, non è davvero compagnia di poco valore e... poca compagia. Poi, proprio perchè in te vedo notevole valore, penso che qualcosa riuscirai senz'altro a fare perchè la tua autenticità non tolga troppo a relazioni positive anche con gli altri. Un abbraccio. Vera
La tua poesia è sincera e diretta. Incarna una visione della vita piuttosto Pirandelliana... è dura cercare di essere sempre perfetti per piacere agli altri ma ancor più dura è mettere a nudo i propri difetti correndo il rischio di perdere chi si ama.
In questi versi, forse, l'inizio di nuove percezioni, una traccia da seguire, un futuro che ti aspetta. Scrivo di getto ciò che il tuo scritto mi ha "trasmesso". A rileggersi, ciao.
Questi versi mi toccano profondamete, a volte ti senti sola anche nella folla, anche se vicino a te ci sono persone, a volte proprio chi ti è più vicino non riesce a vederti per come sei veramente... Questo fa molto male... Mi è piaciuta molto anche sè mi ha fatto venire un brivido... Grazie Francesca non sò perchè, ma mi sento meno sola
Un bivio tra verità e falso, un bivio tra il giusto e l'ingiusto. Se fossimo Dei la scelta sarebbe facile, ma siamo solo umani; uomini, donne, il che solo a Dio possiamo affidare il nostro misero operato. Riflessione intensa ed apprezzata.
Anonimo il 01/09/2010 16:00
Una poesie molto triste e allo stesso tempo molto bella.-
Si arriva ad una certa età pensando di avere in mano un pugno di mosche bianche, in realtà non è così. Sono solo momenti che passano, come le nuvole.-
Complimenti, mi piace come scrivi e continuerò a leggerti.-
Anonimo il 30/08/2010 13:50
forse gli altri avrebbero dovuto vedere i tuoi difetti come pregi... un abbraccio forte francesca
Non credo che tu non sia stata amata.
Anch'io ho portato e porto quella maschera, quindi ti capisco. Credo, tuttavia, che ora saresti in grado di togliere quella maschera, se non altro davanti a persone con cui hai un buon livello di confidenza.
Spero che le tue vacanze siano andate bene.
Un abbraccio
Anonimo il 28/08/2010 11:03
il problema della solitudine.. dostoevskij dice che per quanto un uomo cerchi la solitudine, la desideri, per lui tale solitudine sarà spesso intollerabile.. ogni uomo è a mio avviso intimamente solo con il suo io, proprio perchè non è in grado di proiettare all'esterno ciò che realmente è; mostrare intimamente il proprio essere porterebbe porterebbe ad un sostanziale isolamento ed incompatibilità nei confronti degli altri.. proprio per questo bisogna adattarsi (i tuoi primi versi sembrano una lista di diverse maschere di tipo pirandelliano). bisogna decidere quindi come vivere.. estraniarsi o integrarsi..
a volte penso che l'universo pur essendo colmo di astrali "elementi" è unico solo...
forse così nella nostra unicità siamo anche noi unici, soli.
Eppure anche essendo soli siamo così ricchi di diversità interiore da essere un universo pulsante di vita...