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A letto

Cerco di attivare nella mente, i momenti felici di quand'ero infante,
scheggie di ricordi, grida di madri e di bambini,
lacrime che solcano le guance di chi più non ricordo.
È come farsi strada tra irti rovi
e con mani sanguinanti aprirsi un varco.
Ma mi è insopportabile il tormento
ogni spino ormai possiede la mia carne,
decido allora d'interrompere il martirio,
arretro, ed il sollievo mi delizia.
Non so se esser fiero,
ma ho seminato in modo davvero magistrale
questi rovi, che ora non mi fanno entrare.

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 14/04/2012 11:41
    Prendere il meglio del passato è ardua impresa! Però... ***** Franco
  • Deborah Zzzz il 21/05/2007 13:13
    molto bella... coglie il senso.. i ricordi spesso fanno male ma cè sempre il bisogno di averli per trovarsi. Complimenti!
  • Antonio Pani il 07/05/2007 13:01
    Molto bella, mi piace davvero tanto. C'è dentro un distillato di consapevolezza di se stessi e del proprio spessore, unito all'innato bisogno di fermarsi e, ogni tanto, ricercarsi. Sguardi rivolti ad un passato "ricco", caratterizzato spesso da sapori agrodolci. Davvero apprezzata. A rileggersi, ciao.

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