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Imparai l'alfabeto dei delfini

Per lasciarmi guidare fino a te
imparai l'alfabeto dei delfini
e sconfiggere silenzi di fondali.
Digitai parole su tastiere di onde.
Emisi sibili sottili
come veline di sguardi,
fino a giungere al trono del tuo abisso.
Con candide mani
deposi ai tuoi piedi
ghirlande di corallo,
ti coronai con fiori di madreperla
ti dipinsi il petto coi colori della passione.
Ti adornai i lobi con turgide ciliegie
le tue nudità avvolsi con velabri di sospiri.
Appresi alfine la dialettica del mare
quando vaneggia di vesti adamantine
che la sua liquida forma non trattiene.

Sono sognato e delirio ricorrente
sopra il quale ho spalmato carezze solitarie.

Figlia di Fidia
scolpisco ogni notte la tua ombra.

 

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7 commenti:

  • Orazio Claveri il 28/08/2010 07:54
    Mamma mia e davvero stupenda questa poesia, letta d'un fiato, complimenti
  • Giusy Lupi il 24/08/2010 11:31
    Bella, piacevole nella lettura, emozionante...
  • giovanni crisostomo il 21/08/2010 00:12
    Se credi che vada bene così com'è, a che pro commentare? Ciao.
  • anna marinelli il 20/08/2010 21:38
    ciao Giovanni" boccad'oro" credo che sia solo una questione di spazi nella parte centrale del testo... per il resto credo che vada bene così com'è.
    grazie per averne apprezzato almeno l'incipit e la chiusa...
  • loretta margherita citarei il 20/08/2010 17:10
    particolare, molto piaciuta
  • giovanni crisostomo il 20/08/2010 15:04
    Iniziata in modo originale, diventa ridondante nella parte centrale. Molto particolare ed efficace la chiusa.
  • Maria Piera Pacione il 20/08/2010 12:55
    bellissima emozione... brava

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