Fu così che arrivò,
come un colpo di vento
che spalanca la porta,
come un respiro freddo sul collo,
forte come un dolore che dalla testa
prende il cuore,
dentro le spire di un serpente.
Dolce come una carezza prima di dormire,
impetuosa come un torrente in piena
che rompe gli argini,
docile come un agnello pronto
a trasormarsi in lupo.
Rarefatta nell'aria come un profumo
di fiori recisi, appassiti.
Nessuno la vide, solo sentimmo il passo
quando ci sfiorò, trasparente come l'aria
che fende con la sua lama di acciaio.
Fu così che morì, per la prima volta,
la mia anima,
con uno spasmo che il tempo non lenisce,
ma accarezza solo la speranza,
quando avvolge il pianto suo dentro una preghiera,
e si riaddormenta, come un bimbo nella sera,
cullando un ricordo, attraversato da sogni
e da una corsa impossibile contro il vento,
quando rivedo chi mi ha amato,
seguirla, a testa bassa.