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Lontano

Fresco e tagliente
il fragante odor dei travagliati culmi,
di lontano l'eco di voci e schiocchi di risa bambine,
da là i suon festosi si levano
e via rapidi s'inoltrano,
laggiù... nella notte,
rasenti i rami,
lambir le foglie già crespe
e librar fra le tremule luci appese ai magri fili,
varcare in fuga il breve ponte
e oltre... ancor oltre le cime boscose,
le valli aperte
sinchè l'dubbio m'arrende,
ma non dispero un dì
la ritornanza mia scordar.

 

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4 commenti:

  • luigi deluca il 13/04/2008 07:29
    è vero dà rimembranza dei versi letti al Liceo, BRAVO!
  • Riccardo Brumana il 21/03/2007 09:55
    trasmette calma e serenità. piaciuta
  • Antonio Pani il 21/03/2007 08:56
    Memorie che riaffiorano in uno scritto fresco e delicato. "... si inoltrano laggiù... nella notte..." bellissimo. Molto apprezzata. Mi invita a riflettere su quali potessero essere i pensieri di colui che ascoltava i suoni della festa. A rileggersi.

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