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La sacralità della sillaba

Sei un file
adesso
sei
parole digitate
da amplessi virtuali
in una cartellina gialla
senza nome

Nella luce s'apre il mio diaframma
vorrei
rapirti il pensiero per un attimo
e poi lasciarti all'ombra
senza sporcarti l'anima

Spero di non esserti morta dentro
come l'aborto spontaneo di un ricordo
spero che tu non mi muoia cadendo
tra questo mondo e l'altro

O mio dolce assassino
divisione di un mezzo
vorrei cancellare la memoria
dalle vene
cosa mi resta ora
è la sacralità della sillaba
egregiamente manipolata

I miei pensieri...
Un nosocomio di orfani
amati al punto
di non ritorno

 

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8 commenti:

  • laura cuppone il 01/09/2010 11:39
    bambina...
    oh... grazie paolo...
    quella dolcezza é criogenia ad alti livelli...

    un abbraccio
    Lau
  • Anonimo il 30/08/2010 20:55
    che classe hai bambina. speriamo che il tuo nosocomio di orfani prosperi ancora in parole, e che il tuo assassino sia sempre più dolce. un abbrr P
  • laura cuppone il 30/08/2010 15:57
    un immenso grazie a tutti per aver apprezzato.
    un abbraccio
    Laura
  • Anonimo il 30/08/2010 11:01
    davvero un'opera fantastica, da rileggere in pieno... bravissima
  • loretta margherita citarei il 27/08/2010 21:42
    super
  • Anonimo il 27/08/2010 20:26
    mamma mia che poesia strepitosa...
    grande Laura|
  • Giacomo Scimonelli il 27/08/2010 19:44
    POESIA ORIGINALE... MA MOLTO BELLA
  • laura marchetti il 27/08/2010 19:41
    stupendo modo di poetare

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