Mi sono accorto che non sono riuscito appieno a descrivere la sensazione che ho provato quando ho scritto la poesia.
Molto spesso (quasi sempre) non siamo sincronizzati con i tempi di Dio, vuoi per pigrizia, vuoi per superbia, e allora ho immaginato che Dio (che è nostro Padre e con il quale si può parlare e ci risponde sempre) si comporta come fa un Papà con il figlio piccolino quando passeggiano insieme: a volte deve aspettare pazientemente che lui termini i suoi giochi e lo raggiunga, a volte deve affrettare il passo, perchè il birbantello si mette a correre (magari verso un pericolo).
Capito spesso di cadere nella trappola della presunzione e di pretendere di andare troppo veloci... anche quando la vita (Lui) ti consiglia coi fatti di fermarti... oppure capita di sedersi, rassegnati, quando la Vita (Lui) ti consiglia coi fatti di darti una mossa.
Quel perdono è l'accettazione cristiana al disegno che Dio ha previsto per te. La Leggo così. Comunque 10, per il contenuto e la struttura.
il cercare di migliorarsi, l'essere stanco dopo il lavoro nel cercar di concretizzare un proprio sogno, lo smarrirsi nelle scelte che la vita ofre, il cercar di riunirsi a Dio, sono tutti buoni propositi ma li hai espressi in modo equivoco. peccato.
pensare di essere più veloce può sembrare una presunzione... lui conosce i tuoi pensieri prima che tu cominci a pensare, ma il fatto che chiedi perdono, dimostra la tua buona fede, cosi ammetti la tua "innocente superbia". scusami, non è una critica, anzi... grazie per il commento sulla mia poesia e per gli auguri
Carissimi Enzo, mi scuso umilmente se non ho compreso appieno i tuoi sentimenti e se ho cercato di interpretarli a mio modo... hai fattoi lo stesso tu con i miei... comunque Dio è uno... unico per tutti... il Mio è anche il Tuo... e nemmeno tu sei il bene e nemmeno io... lo è solo lui e sei tu che devi inseguirlo non lui raggiungere te... mi spiace ma trasmetti questo... ciao