Attese che il tempo dimentica di lenire,
forzano le ostinate barriere dell'illusione,
ad inverdire gli orrori del passato,
a riempire un vuoto di fragili equilibri,
di mutevoli umori,
di sgradevoli pensieri che si rincorrono beffardi
tra il pudore e la malizia di una vita puttana.
Attese che si frantumano in ansie dozzinali,
tra le volte annerite del mio celo di cemento,
che comprime l'afa in rivoli di sudore o di pianto?
.. segnando il ritmo al mio tempo ormai deciso,
al mio scandire il vuoto con l'arrogante vanità del dolore fisico.
Attese che rimarranno tali,
perché le mie domande non prevedono risposte,
le mie speranze non si glorificheranno in certezze,
la mia frenesia del vivere non troverà quiete
nel perenne silenzio di questa notte eterna.