Una pellicola di polvere
ricopriva la nera tastiera,
sì che il color bianco nitido
delle lettere, ben s'accostava
al bianco grigiastro, addensato
lungo i bordi dei tasti.
L'istintiva repulsione, veniva
sconfitta dall'idea che quell'ostinato
mio pigiare, avesse una particolare utilità,
come quelle cose che all'apparenza
sembrano superflue, ma che
nella sostanza, racchiudono
incommensurabili significati.
Di altro aspetto erano i tasti
grigio metallizzati della collega,
che illuminati da lampade a
luminescenza, sembravano
quasi implorare d'esser pressati,
con sfavillante richiamo, e per
qualche istante s'insinuò in me
la tentazione d'avviar la postazione,
solo che all'improvviso pulviscoli
color corvino s'impadronirono
dell'artificiale oggetto, e mesto ricusai.