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Di là dal mare

Ma come è calmo il mare
quest'oggi, e pure il cielo
è bello d'ammirare!,
però io vi rivelo

che un turbine violento
disperde i miei pensieri
e già lontan mi sento,
in lidi a me stranieri.

La splendida distesa
del mare ho superato,
e la mia mente è tesa
a scorger l'altro lato.

D'una diversa gente
vorrei scoprir la vita:
se vive lietamente
oppur se è avvilita,

se il tempo è lì sereno
o se c'è gran tempesta,
se il cuor di pace è pieno
oppur se al mal si presta.

E l'odio e la violenza,
la collera e il rancor
avranno lì presenza
o vi comanda amor?

Mi giunge la risposta
da un placido gabbiano,
che della sponda opposta
scoperto ha già l'arcano:

volato ha in tutti i cieli
e il mondo ben conosce:
per lui non ci son veli.
Sorrisi, amori, angosce

gli son davvero noti,
e a me sicuro svela
che i luoghi più remoti,
ove mai giunse vela,

somiglian proprio a questi;
medesima è la sorte
dei tristi e degli onesti
dal nascere alla morte.

Oh, sì! dell'uom la vita
ovunque uguale appare:
il ciel la tiene unita,
non la divide il mare.

 

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6 commenti:

  • Don Pompeo Mongiello il 19/09/2010 19:11
    Reca al mio cuore inquieto un senso di serenità e ti dico grazie amico mio.
  • Pietro Saltarelli il 16/09/2010 13:51
    bellissima.
  • laura marchetti il 16/09/2010 08:59
    bellissima... siamo tutti sulla stessa barca...
  • carolina verzeletti il 15/09/2010 20:36
    Molto bella, richiama le immagini dei pensieri
  • Anonimo il 15/09/2010 19:55
    Cosi è uguale la sorte degli uomini in questo mondo. Bella.
  • loretta margherita citarei il 15/09/2010 19:37
    mi ha dato un senso di pace questa tua bellissima marina poesia

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