Ma come è calmo il mare
quest'oggi, e pure il cielo
è bello d'ammirare!,
però io vi rivelo
che un turbine violento
disperde i miei pensieri
e già lontan mi sento,
in lidi a me stranieri.
La splendida distesa
del mare ho superato,
e la mia mente è tesa
a scorger l'altro lato.
D'una diversa gente
vorrei scoprir la vita:
se vive lietamente
oppur se è avvilita,
se il tempo è lì sereno
o se c'è gran tempesta,
se il cuor di pace è pieno
oppur se al mal si presta.
E l'odio e la violenza,
la collera e il rancor
avranno lì presenza
o vi comanda amor?
Mi giunge la risposta
da un placido gabbiano,
che della sponda opposta
scoperto ha già l'arcano:
volato ha in tutti i cieli
e il mondo ben conosce:
per lui non ci son veli.
Sorrisi, amori, angosce
gli son davvero noti,
e a me sicuro svela
che i luoghi più remoti,
ove mai giunse vela,
somiglian proprio a questi;
medesima è la sorte
dei tristi e degli onesti
dal nascere alla morte.
Oh, sì! dell'uom la vita
ovunque uguale appare:
il ciel la tiene unita,
non la divide il mare.