Voglio andare lontano dove non c'è nessuno
dove il contatto umano non è di casa.
Trovare un posto, solo, vuoto, silenzioso
dove la terra sovrasta tutto con la sua voce
e la mia lingua si impasta con la terra
per dare spazio all'anima e ritrovar me stessa.
Affondare le radici per cercare linfa fresca
e con essa le lacrime e il sangue che ho versato
ed ascoltare l'erba crescere e i vermi
che al buio sanno già la loro strada.
Toccare la radice di un albero vicino
abbarbicarmi ad essa come ad una madre
che tutto sa e piange già per me.
Vorrei versarmi in una fonte e farmi trasportare
ignara e paga dell'andare e come un pesce
nuotare verso riva per mangiare
e negli spazi aperti per morire.
Il senso della vita noi non lo sappiamo,
l'abbiamo ucciso con l'intelligenza
che è un'offesa alla natura,
ma lei conosce questo senso,
non si discosta e imperturbabile
continua la sua strada.
Ebbene noi che diamo tanti volti all'esistenza
non conosciamo il vero, l'unico solo senso
che la vita ci regala... noi stessi, puramente e senza orpelli.
Ci rivestiamo d'oro e crediamo d'esser pregni
di una purezza ch'esiste solo nella nostra mente.
Ma la natura sa, ci riconosce e accoglie.
E un giorno ci prenderà per sempre
e nel suo ventre c'impasterà la lingua, finalmente, con la terra
e forse allora avremo occhi e orecchie,
rivedremo tutto e sentiremo il vero.
E allora madre mia, che sei la sola,
mi spoglio nuda e a te mi dono,
e vorrei vivere per sapere ancora,
ma se mi vuoi son pronta già sin d'ora