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Di me che sono

Quella
solitudine immensa
d'amarti
solo io.

Una zingara elegante
sensazioni forti
come un'alunna spaventata.

Danzatrice timida
volteggi e salti
un suono ondeggiante
sorridente.

M'addormo
e assaporo il tempo
nascondendo le mie paure.

 

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2 commenti:

  • anna marinelli il 18/09/2010 22:14
    peccato che non siano passati in molti, è una poesia così bella!
  • anna marinelli il 18/09/2010 10:53
    qualcosa mi attrae in questa poesia, reminiscenze di danze gitane... bella.

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