Alzo, a calice, le mani verso il cielo raccolgo gocce di sudore di questo faticoso vivere che aleggia nell'aria stagnante del tramonto; dalle zolle, denudate, violate, si alza densa la nebbia, ne avvolge i contorni, e ciechi occhi guardano altrove. Stanche si aprono le mani e cadono gocce sull'asfalto bagnato.
Filippo, mi piace la lettura che hai dato a queste zolle, grazie ho gradito moltissimo questa interpretazione
Anonimo il 29/10/2010 18:27
... denudiamo le zolle del cuore, così ke una fitta e fresca nebbia d'amore possa avvolgere tutto... so bene ke non intendevi questo ma ho subito pensato alle Terre dell'anima, ke molti di noi lasciano incolte... bellissima Aurora... 5 stelle!!!