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Ere sia d'Amore

Fummo
eretici

non lo so

eravamo puri

eretti

guardavamo il cielo con infinito stupore
meditando sulle grazie di deliziose ore

respiravamo il sole
nutrendoci fraternamente dei suoi doni

fino a quando
un uomo dal saio bianco
dalla croce nera

ci denunciò
ai soldati del re

rivedo le nostre mani la terra la legna la fuga nel bosco il sangue gli occhi terrificati il dolore

eravamo per l'oro
Catarri nel tempio

il fuoco
che per millenni ci protesse
ci bruciò in un istante

come ogni cosa
fra le mani dell'uomo

in bilico fra il bene ed il male

c'è sempre una occasione l'incrocio con una divina strage

ora siamo di quel fuoco
il pallido fumo

le anime di un utero universale
dove la luce si concepì in parola

in un corpo dove c'è ancora un po'di cuore da lasciar volare

la favilla

d'una favola d'Amore

 

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4 commenti:

  • suzana Kuqi il 25/10/2010 00:02
    Non so cosa scegliere tra i versi, e tutta meravigliosa, stupenda
  • cesare righi il 24/10/2010 22:59
    resto sempre allibito dalla tua capacità di spingere il lettore oltre... le parole, in altri universi... ere
    sempre fantastico vince
  • Annamaria Ribuk il 24/10/2010 18:26
    Stupenda...!!!!!!!!...
    ... si concepì in parola... per essere trasmessa, appresa... e non imposta... a pochi è dato... ma tutti abbiamo la possibilità... con Amore...
  • karen tognini il 24/10/2010 12:06
    in un corpo dove c'è ancora un po'di cuore da lasciar volare

    la favilla

    d'una favola d'Amore

    STUPENDA VINCENZO...

    ciao
    k

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