Fummo
eretici
non lo so
eravamo puri
eretti
guardavamo il cielo con infinito stupore
meditando sulle grazie di deliziose ore
respiravamo il sole
nutrendoci fraternamente dei suoi doni
fino a quando
un uomo dal saio bianco
dalla croce nera
ci denunciò
ai soldati del re
rivedo le nostre mani la terra la legna la fuga nel bosco il sangue gli occhi terrificati il dolore
eravamo per l'oro
Catarri nel tempio
il fuoco
che per millenni ci protesse
ci bruciò in un istante
come ogni cosa
fra le mani dell'uomo
in bilico fra il bene ed il male
c'è sempre una occasione l'incrocio con una divina strage
ora siamo di quel fuoco
il pallido fumo
le anime di un utero universale
dove la luce si concepì in parola
in un corpo dove c'è ancora un po'di cuore da lasciar volare
la favilla
d'una favola d'Amore