La mesta Teresa
in un poetico prato
cantando, sorpresa,
trovò un fidanzato.
Un poeta d'ardore,
sentendo che soffriva,
capì nel suo cuore
che quella s' offriva.
A un incontro l'invitò,
per un intimo bisogno,
ma quella tentennò
perché voleva il Sogno.
< Tu lasciami salva, coll' anima pura,
del peccato lo sai ho tanta paura.>
< Ma verrai? > < Sì, verrò,
ma bada però
che io vado al sodo. >
< Polletta che odo?
io sono caliente
e buon sangue non mente! >
Tra sguardi ed abbracci
l'incontro ci fu,
preser su quattro stracci
e fuggirono in Perù.
Lui divenne re, lei la sua regina,
del mondo non gl'importa,
lei è la sua ciliegina
di un'assai sudata torta!
Più non scrissero ai parenti
e non scrissero agli amici,
sono effetti ricorrenti
quando si ama e si è felici.
Teresina, ormai giuliva,
aggrappandosi all'oliva
gridava assai distesa:
"M'ha presa! M'ha presa!"
E dimenticò, tapina, d'avere già un marito
con promessa e fede al dito
e, mentre cucinava e lavava, cantava
e anche quando scopava di lui così cantava:
< Mi aveva trascurato,
cercavo un fidanzato,
un'anima gemella
che fosse tanto bella! >
Teresa, attenzione,
Non far confusione!
I lupi son tanti
confusi tra i santi!
Tienti forte, ti rammento
che hai tradito un sacramento
per entrare dentro il letto
di un maschio che ha un difetto.
Nell'amare, avrai notato, emette forti gemiti:
non è per la passion ma perchè è pien di debiti!