Come quando ti svegli
con una canzone nella testa
e la ascolti dentro
e la senti fuori
come colonna sonora
che riempie pause
di trascorsi ancora a venire
Come quando ti siedi
in un tram vuoto
ed è agosto
ed è gennaio
e le fermate sono poche
il viaggio leggero
e non sai chi guida
e perché
-è un giorno che chiamano festa
e ti rattrista-
Come quando vedi chiaro
nel cielo grigio cenere
ma ancora non senti abbastanza vento
che ristori anche la tua parte
e guardi quel rosa innaturale
fiorire proprio nel mezzo
di una oscurità perfetta
e senti pulsazioni lontane
battiti d'imenottero
attraversarti nervi con leggere scosse
brividi sul collo
echi tra i capelli
-carezze di biancospini
e ciglia bambine-
Dapprima
il lampo
miraggio fortuito d'avvertimento
attesa brillante
tra iridi saline
Poi...
L'onda
percorrere il suono
invadere come stormo
di uccelli in fiamme...
... e senti il bacio
innocente e selvaggio
d'una tempesta
al sole
imperatore