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La stagione che non c'è

Aspettavamo un'estate
che già da mesi era fra noi
e sdraiata ai nostri piedi
parlava di mare e afa.

Perché l'inverno è lungo
nell'anima
più di questo suono immenso
e marciscono all'aperto
i frutti acerbi e aspri
del perdono.

Perché la mia illusione
è un sole grezzo
da scolpire a mano.

E si fa libellula
ogni volta che quelle mani splendide
si congiungono ancora
in una promessa di luce.
E tace il rancore
che si addormenta,
per un minuto o per sempre,
e il futuro diventa
chimera possibile.

È la stagione che non c'è,
una serenata al mondo
che ascolta vigile
giocando i suoi giochi.
Innocenti e feroci.

 

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4 commenti:

  • Aedo il 06/11/2010 23:43
    Aspettiamo sempre una stagione che non ci sarà mai; dovremo così sempre sopportare la rigidità dell'inverno... Bellissima poesia!
    Ignazio
  • Paola B. R. il 06/11/2010 16:13
    È quella che ci rimane sempre dentro...
    anche quando fuori è freddo!!!
    Bella!!!
  • karen tognini il 06/11/2010 14:23
    È la stagione che non c'è,
    una serenata al mondo
    che ascolta vigile
    giocando i suoi giochi.
    Innocenti e feroci.

    Bravissima Elisabetta..è un piacere leggerti...
  • Elisabetta Fabrini il 06/11/2010 13:17
    Splendida... semplicemente!
    Bravissima Elisabetta!
    ciao Ely

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