Ricordo
qualcosa che era
qualcuno
che correva,
ed ora si trascina.
Ricordo un letto
gioioso
di mattina
disfatto.
Colori.
Ora il bianco è dappertutto,
ordinato il risvolto.
Basso il volume
ma il televisore è acceso.
Perdita di peso, lucidità.
Sono io, mi riconosci?
Energia che svanisci
trasforma, dolore in amore
viceversa
l'ardore di ieri diventa assenza,
sofferenza.
Ti prego, non andare.
Ma la porta
è mezza aperta.
La via si fa più corta.
La tua mano non vuole
eppure s'accinge alla maniglia.
Nasce brina sulla soglia.
Se
qualunque
è la sera,
fredda si fa
in tramonto.
Entra la notte tra le lenzuola.
E sfonda, e gela.
Tremo.
Acidi,
ovunque.