Dove vi era quell' anfiteatro
di cemento grigio e nero,
sognavamo il nostro destino.
Eravamo attori di una sceneggiatura
non calibrata non scritta,
tutta basata sull' istinto.
Le tue parole confondono i sentimenti,
e le tue movenze sono lamenti,
segni inequivocaboli di allontanamento.
Allora cercavo pigro,
di portarti al centro della scena.
Notavo che eri già di altri copioni,
e continuavo lo stesso
a fare un dispetto al mio cuore.
Il mio amore
non era il tuo pubblico,
ma sapeva recitare piano.