Ho sempre vissuto l'inizio
con l'ingenuità di un bambino
che aspetta il Natale
come se quella festa non
dovesse mai finire
e rivivono in sequenza tutti gli
addii della mia vita,
alla fanciullezza,
al mio passato,
alle persone che ho amato.
Gli amici che ho letto
all'inizio con curiosità
sono diventati una parte
della mia vita con naturalità.
Entrare,
è come varcare la soglia
di casa mia
trovare la tavola apparecchiata,
le voci, i suoni
di una grande famiglia.
Non importa
se non ci si assomiglia,
ognuno è sè stesso agro, dolce,
tenero o a muso duro.
Caro babbo Natale,
spero proprio
che questa mia speranza
possa avere un futuro.