Tu che ne sai,
dei giorni miei
passati a rincorrere il vento,
nell'illusione delle tue braccia
cingere i miei fianchi,
di quelle sere seduta su una seggiola
ad infilare finte perle,
collane d'eterea nostalgia.
Tu che ne sai,
delle mie dita curve,
dei rammendi di vele usurate dai sogni,
di nodi districati,
di groppi in gola mai sciolti.
Tu che ne sai,
delle mie parole di piuma,
delle mie emozioni
forti come marchi sulla roccia,
dei miei fragili nervi
messi a dura prova dalla vita
che pone ai piedi ghirlande di fiori,
e sul capo corone di spine.
Tu che ne sai,
se ti penso ancora
dietro quell'illusione sbiadita,
dietro la nuda mia ombra di malinconia
che veste, che spoglia
che m'illude e poi va via,
nei silenzi che mi hai dato.
"tacendo il mio sentire."