Senza peso
mi aggiro in un'alba
sbilenca e ubriaca.
Rimpiango i ricordi
che non ho mai perduto.
Ramingo mi prostro
all'ennesimo bicchiere
mentre il muratore
canta i suoi versi
col sangue e il cemento.
Per un momento mi sono domandato cosa potesse significare "rimpiango i ricordi che non ho perduto". Ma ero stato superficiale nella lettura: quando si beve per dimenticare, la tenacia della memoria fa soffrire. L'immagine del muratore che, all'alba, intona i suoi canti col sangue e il cemento è a modo suo "antica", ma suggestiva. Del resto, mi domando se sia davvero l'alba ( ne ho visti pochi di muratori cominciare a lavorare col favore delle prime luci) o piuttosto un assolato mezzogiorno visto dalla prospettiva di un ubriaco con un senso del tempo completamente scombussolato. Complessivamente bella. Poco o niente da obiettare. Alla prossima.