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Scomposizione

La morte
mi vezzeggia,
scompone
il quadro mio.
Non malvagia
più da vicino
come sembra,
mi passa e ripassa
nel suo setaccio
gentile
ed è un' arte
sapersi abbandonare
senza il freno
del soffrire.
Ora quest'aria
mi respira
e rendo grazie
all'acqua;
la potrò
dissetare
e traverso
le mille briciole
di terra
mi disfo
in pullulare
di nuova vita.
Cedo
a tutte queste creature
il mio ripido
perire,
in questa ansa
segreta
di pace
non sono più io.

 

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3 commenti:

  • ELISA DURANTE il 19/12/2010 07:07
    Un giocare d'azzardo fingendo di giocare a tombola. Si può fare!
  • Anonimo il 08/12/2010 18:09
    Le stesse sensazioni tradotte con altre parole. La morte vezzeggia spesso i miei pensieri. Ma quando si avvicina allora ti ricordi le tante cose ancora da fare e la preghi di concederti ancora un po' di tempo per sistemare tutto. Ma penso che fino all'ultimo avremo sempre qualcosa da sistemare!
  • giuliano paolini il 08/12/2010 18:00
    avvicinandosi e tendendo l'orecchio pare di comprendere, ma forse non è davvero così
    lo spazio non sostiene il peso la voce non trova una sponda per confortare il regno dell'invincibile si fonde con la sconfitta quel che scivola non trova ostacolo nelle mani
    mescoliamo disperatamente nozioni e ricordi ma la notte si accende ed il giorno svanisce e così la ragione si ammutolisce e l'accadere può infine manifestarsi. che fare? ringraziare e abbracciare chi si avventura nelle zone incolte dove la mano non smuove il terreno e la pioggia arriva di nascosto, così è davvero più bello. ciao e grazie

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