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.. eppure son morti lavorando

Ogni notizia
è già stata vissuta
in un'altro posto
non abbastanza lontano da me.
Sono storie
fuori dalla mia quotidianità
ma quotidianamente
perse nella mia vita.
Le scorro
io ancora vivo
come molti
ancora sorpreso
di questa consuetudine alle tragedie
le righe del giornale.
Sono parole che si sciolgono
in una linea di sangue
in un rammentarsi
di amici sconosciuti e morti.
Non lasciano segno sulle righe
le creature atterrite
che sbarrano gli occhi
Li accoglie il silenzio
i bambini orfani d'un morto sul lavoro
con lo stesso destino delle loro madri.
Parole tremanti
nella loro involontaria solitudine

 

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1 commenti:

  • laura marchetti il 13/12/2010 08:15
    MORIRE PER POCHI EURO AL MESE... CHE PREZZO HA LA VITA? REAGISCO DIVERSAMENTE DI FRONE A QUELLI CHE METTONO A REPENTAGLIO LA VITA PROPRIA E DEGLI ALTRI SOLO PER PASSIONE O PE SFIDARE LA NATURA, PENSO CHE SIANO EGOISTI... SCUSATEMI E SOLO UNA MIA OPINIONE E MI HAI DATO UNO SPUNTO DI RIFLESSIONE CON QUESTA BELLISSIMA TUA OPERA

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