A sghembo s'appalesa la luce
d'un sole che a prim'ora
trafora tra lampi di colore
la negraglia notturna.
Si scioglie la consunta
trascuratezza della notte
in un allacciarsi senza sosta
di azioni che come un ronzio
irrompono nelle consuetudini
di una giornata che inizia.
A colpi di ieri trascorrerò l'oggi
con braccia di pietra
giocanti con carte
che si dileguano in un ballo
scandito da ricordi
che muovono felpati tra gli intrisi
della mente
ma sono ancora vita
e sangue tracimante dal cuore.
Come corpo di cigno
si dispiuma e si contorce
su un velo piegato d'acque
canto
non il clamore dell'oggi
a cui a posto m'appaleso
ma l'urgenza del passato
che rincasa
come cane trafelato
ch'addenta il suo fardello di ricordi.
Ma il tempo passa
per la minuta rete
dei giorni umani
e tutto ritorna
voluto o disvoluto
in un giorno sognato
come interminato scorrere del tempo
immobile e splendido
in un abbagliante respiro
che accoglie un nascosto domani
senza paure.