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Cerbiatta

Lunghi capelli,
coltrina di timidezza,
su occhi lucidi
e mai fermi.
Apparentemente
ruggente
di pensieri ribelli,
svelta nell’ andare
indecisa nell’approdare;
i sorrisi,
sulla bocca umida,
intravedono
biancore di denti
solo nell’intima,
agognata e
mai raggiunta letizia.
Cerbiatta,
aggraziata e sfuggente
corri in spazi
della mente che
coltivano
le paure e
non trovi, nel tuo interiore
pellegrinare,
le immense praterie
dove i sogni sono lì,
nascosti,
in attesa
di essere cercati,
trovati
e, coraggiosamente, vissuti.

 

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4 commenti:

  • Riccardo Brumana il 26/04/2007 15:15
    bellissima e con un pizzico di malizia che non guasta mai. complimenti, a rileggerci
  • michele marra il 22/04/2007 10:05
    La poesia per avere un futuro deve tendere all’essenzialità.
    Superiamo il decadentismo con una nuova poetica di ricerca dei termini, di corretta allocazione della parola, di messaggio completo e compiuto, prima nella mente del poeta e poi esteso agli altri.
    La lirica non può essere solo sfogo del poeta, ma messaggio per gli altri.
    Cosa deve fare il poeta? La sua è la ricerca della parola, del termine giusto da inserire al proprio posto, della scultura del “termine” della venatura della parola, come se fosse marmo. Solo così decollerà il nuovo rinascimento della poesia.

    Michele Marra
  • Anonimo il 12/04/2007 11:49
    Sarà perchè il termine cerbiatta lo amo, ma mi appare uno scritto fatto bene e con molta delicatezza

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