Libellula gentile,
sognava altipiani,
e nel silenzio
soleva nutrirsi
di spicchi di sole
e particelle
infinitesimali.
Ali fragili, ma
nel cuore la forza,
di un albatro.
Il cielo quaggiù
è malato, dovunque
s'ode lo strepitio
delle cornacchie,
e per le libellule
sempre meno spazio.
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1 commenti:
Anonimo il 19/12/2010 20:43
Bellissima!!! Gli eucalipti alti, liberi ed imponenti, sugli altipiani stormivano quasi cantassero, quando il vento li accarezzava e nell'aria si sentiva il loro profumo fresco. Intorno si sentivano i mille piccoli suoni del silenzio e questo contatto con la natura ci rendeva appagati e felici. Ora ho capito perchè mi mancano i grandi spazi. Le tue poesie trasmettono una forte carica spirituale ed emotiva. caro Fabio. Ciao, denà derù atò Fabio, antè betam turù nehu. ciao good night