Sorrisi di gusto, compiacendomi d'una verità appena svelata.
Sorridi quando compresi che la carne, gli occhi e le labbra di quella donna non erano solo frutto del caso, d'una reincarnazione stabilita agli albori, ne tanto meno d'un grande esperimento.
Fu la luce, il bagliore forte che le riempiva l'iridi a sussurrarmi quanto era.
Perchè è solo l'anima, carica d'ogni emozione e particolarità, a poter plasmare la materia a sua immagine, rendendola unica, speciale. Ecco cosa siamo, ecco cos'èra lei...
Il frutto del suo stesso essere.