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Disquisizioni sul rapporto tra uomini e società
Tra l' etica e l' interesse,
tra gli uomini e le idee
vive l' eterna illusione
del sentirsi diversi.
Politici venduti,
società corrotte,
orrori di lontani ricordi,
così diversi dal nostro
sentirsi individui.
Quel senso di disgusto,
quella rabbia,
quel distinguo tra noi
piccoli uomini
e la storia
dimentica la
responsabilità passiva
di chi è parte del sistema
stesso.
La follia di Hitler,
milioni di morti,
uomini bruciati per gusto,
il silenzioso assenso
di una intera nazione.
Non voglio parlare di storia,
solo porvi una domanda:
Se fosse stati li,
cosa avreste fatto?
Quanti di noi
deboli creature,
avrebbero visto bek nazismo
una soluzione;
uomini diversi
sono simili se li inverte posto.
So che negerete l' idea,
ma so che molte
terrene creature sono
schiave della propria cultura,
della propria educazione.
La demagogia è
l' arma più forte,
crea il consenso,
cerca una ragione,
una scusa, un nemico,
trova un' identità.
La faccia di Bil Laden,
quasi un fantasma,
l' immagine di un nemico,
o Saddam l' emblema di una dittatura,
gli ebrei, i comunisti,
i fascisti, l' identificazione del nemico.
O la resistenza,
uomini che si unisco,
reagiscono, che si ribellano a un
sistema ingiusto,
che a volte scadono in eccessi
di violenza.
Il gusto del sangue,
i necrofili della televisione,
la tragedia raccontata
come spettacolo,
al pubblico in regalo il piacere del sangue.
I romani davanti ai gladiatori,
le feste si consumavano
osservando la morte.
Poi la pedofilia, l' incesto,
privilegio dei patrizi romani,
presente nella cultura greca
e in quasi tutte le civiltà antiche.
Come interpretare la storia?
Il ruolo della società?
Quello degli individui?
Emerge l' esigenza di una morale
comune, di un educazione
volta ai principi etici,
di una comunità socialmente
elevata.
L' evidenza ci insegna che la libertà
di molti(non tutti ovviamente)
è condizionata, a volte anche
come reazione all' esperienza,
al contesto formativo.
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0 recensioni:
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- ciao... non è una traduzione!!! è una poesia scritta senza vena poetica... volevo esprimere idee, e non mi venivano le parole... e mi è venuta una specie di prosa.
Mentre nei mesi passati con frequenza (spero) ero riuscito a unire poesia e idee, questa volta mi sono uscite solo le idee.
grazie dei commenti.
- Nonostante la presentazione in versi non mi sembra di sentire il soffio della poesia in quest'opera di grande spessore per riflessioni. Sembra... una poesia tradotta da un'altra lingua... sai? quando si perde qualcosa con la traduzione! Le disquisizioni, in ogni modo, mi fanno riconoscere in te un pensatore e un attento osservatore.
- beh riflessioni più che versi... la tesi illustrata però è condivisibile che l'educazione incide sull'individuo e sui comportamenti. Però io credo che etica e morale in un certo senso non vadano molto in accordo con la libertà di ogni individuo, io sono più per la tolleranza dei vari modi di vivere... l'importante che non ledano gli altri come certi comportamenti al quanto turbati e malati di alcune persone che sfociano in patologia. credo che l'epoca fascista e nazista e comunista di sicuro avevano pro e contro... ma forse nonostante tutte le cose negative c'era lo stimolo per cercare un ideale a cui ispirarsi ed inseguirlo anche se era del tutto strampalato. adesso invece io noto una rassegnazione agli eventi politici e culturali che è davvero scoraggiante, non c'è più quell'impeto nella società civile di migliorare le cose di rinnovarle e questo è grave.