Come spiegar quel fremito
che sfrigola l'animo e la mente
tenacemente suadente mentre
monta e s'arrampica vibrante
su scale di vertebre
trasportato da un brivido.
Sfocia fugace e furente
come puro orgasmo d'astro nascente;
e brilla; e frizza
di sferzata letizia
pur se di magra dovizia.
Come carpire quel gioire astratto
d'un tratto o d'un istante
ch'infante è maturo in un soffio
seppur nato da un nulla
a cui resta votato e servile:
mimica di limpida etica d'ascetica estatica
che pratica magnifica felicità?!
Orbene no.
Niente si spiega
e si resta incastrati
tra pieghe su pieghe
in quella stramba giostra
che s'arresta e riparte.
È la Frivolarte.