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Un fiocco di neve sulla notte dei cristalli

Un fiocco di neve
si posa sul filo spinato,
poi si scioglie, diventa fanghiglia,
sulle orme che trascinano lente
l'innocenza,
la colpa del niente.
Rami spogli di un inverno
a finire
per milioni di vite,
derise e racchiuse silenti
dentro strisce di stoffa
che una lurida mente
ha imbastito e cucito
sulla pelle emaciata,
come fosse di Luna.
Intanto, l'acre fumo si perde,
disegnando nubi grigie in salita
alitando le grida di orrore,
dal comignolo dell'indifferenza.

 

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8 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • salvatore maurici il 13/02/2012 12:14
    Leggendo questa poesia di Manuela Maggi colpisce la delicatezza con cui i suoi versi iniziali tratteggiano la tragedia dell'Olocausto "Un fiocco di neve/si posa sul filo spinato/, poi il filo spinato penetra nelle carni, le incide e le fa sanguinare, Per un attimo rivivo l'immagine di Benigni che racconta le favole al bambino per celare l'immagine di morte che aleggia sul campo, poi arrivano le colonne di fumo dall'odore acre nell'indifferenza di tutti coloro che sapevano e sanno, gli sguardi girati da un'altra parte per non vedere.
    Allora occorrono tante poesie come questa perchè la tragedia dei campi di sterminio non si ripeta mai più in futuro.

8 commenti:

  • silvana capelli il 01/02/2013 14:12
    Bella questa tua, molto profonda e vera per quei momenti d'infamia umana. io ci sono stata e ne so qualcosa, ho scritto anch'io una poesia, ed è nelle mie scritte in questo sito.
    Brava,
  • Simone Scienza il 27/01/2011 09:19
    Un sapiente brivido di disgusto
    da questa favolosa opera.

    Mi associo e rimarco il commento di Ugo,
    consequenzialità lirica che accompagna
    con logica l'emozione.
  • Giacomo Scimonelli il 27/01/2011 07:24
    ...
  • Manuela Magi il 26/01/2011 22:30
    Grazie amici miei.
  • loretta margherita citarei il 26/01/2011 21:50
    bellissima, mai più un simile orrore
  • laura marchetti il 26/01/2011 21:06
    UNA POESIA CHE È UN GRIDO... PER NON DIMENTICARE, STUPENDA!!
  • Ugo Mastrogiovanni il 26/01/2011 18:14
    Manuela Magi può annoverarsi tra gli appassionati di poetica vista come scienza empirica; la tesse con interminabili fili e inalterabili vi inserisce e fa girare vorticosamente la sua spola. Brava.
  • Maurizio Cortese il 26/01/2011 17:22
    Versi da meditare, per la memoria di una delle tragedie del secolo scorso.

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