Un fiocco di neve
si posa sul filo spinato,
poi si scioglie, diventa fanghiglia,
sulle orme che trascinano lente
l'innocenza,
la colpa del niente.
Rami spogli di un inverno
a finire
per milioni di vite,
derise e racchiuse silenti
dentro strisce di stoffa
che una lurida mente
ha imbastito e cucito
sulla pelle emaciata,
come fosse di Luna.
Intanto, l'acre fumo si perde,
disegnando nubi grigie in salita
alitando le grida di orrore,
dal comignolo dell'indifferenza.