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Storia storiella, senti questa quanto è bella:

Na' mattina, Roma s'era appena svejata,
quando all'interno 5 del vicolo stretto,
arriva na' telefonata.
Era settembre, ancora mo'ricordo,
nacque m'pargoletto tondo tondo.
Le sorelle, contente, a tirasse li cuscini,
a chiamà parenti e vicini,
pe' avvertilli ch'era nato...
era nato il fratellino, "Nino".
Se misero a ballà e cantà stornelli,
l'hanno sentite fino alli castelli!
Quella casa, quel quartiere...
dentro quella chiesa quante preghiere!
Coi vicini parlavano sul pianerottolo,
bevevano er' caffè come fossero nel salotto.
Pe'chi era andato a lavorà lontano,
i biglietti d'auguri li scrivevano a mano.
Mo' tutto è cambiato,
ce' sta internet e con rapidità,
te colleghi e te poi pure guardà.
Non se gioca più a campana giù nel cortile,
e co' l'euro addio pure alle lire!
Noi oggi che c'avemo?
I vicini? Buongiorno e buonasera.
L'euro? Na' fregatura.
La politica? Bè quello è un discorso a parte,
è come na' partita a carte,
le carte so' truccate,
chi c'ha il mazzo, de destra o de sinistra
con grande maestria studia ogni mossa.
Vabbè ma mica tutto è negativo...
anzi... la scienza avanza, la tecnologia impera,
il nostro cuore ama... e come sempre spera!

Storia storiella
è finita questa favola bella!

 

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