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Un limbo bianco

Un limbo bianco, la mia vita.
Fatto di silenzi e risvegli accecanti.

Attesa perenne di qualcosa che lo squarci e mi faccia intravedere
"me",
dove è finita me?

In tutto questo bianco di pareti e panorami ed emozioni,
come le calze bianche di un infermiera che tutto attutiscono,
scivolano silenziosi i giorni miei,
indistinguibili,
opachi,
spaventosi.

La geografia misteriosa di questi posti e la geografia del mio cuore,
non si assomigliano.
mai.

Anelante, disperato bisogno
di pietra odorosa di alghe,
di ulivi crepitanti e odorosi,
di quelle basse e dolci colline,
di limoneti affacciati su un lago di sogno dove la storia è scritta,
dove basta chiudere gli occhi per tornare al passato,
un passato fatto di guerre e repubbliche e sofisticate signore dalle mani guantate,
dove quel poeta malinconico visse tanto tempo fa.

Là dove il mio cuore è rimasto.
Là dove sono i miei ricordi.
Là con i cigni bianchi.
Là, forse, è rimasta me.

 

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2 commenti:

  • annamaria gabutto il 09/06/2011 00:20
    Tristezza è l emozine che mi hai suscitato, come se qualcosa ti abbia impedito di vivere, ma non ho capito se per colpa di altri o per colpa tua. Comunque molto bella!!!
  • Anonimo il 24/05/2011 17:41
    Non fare caso al fatto che non hai ricevuto commenti. Questo tuo scritto poetico, con evidenze a tratti prosaici, è meraviglioso. Non ti votano perché non sanno cosa dire. O meglio, perché non sanno che non c'è niente da dire, aggiungere, difronte ad un lavoro simile, tranne che inchinarsi e dire grazie.
    Io ti ringrazio e mi inchino.

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