Tu, sfiorandogli, i suoi lunghi boccoli, biondo oro,
e pian, piano, scivolando, giù per il viso, asciugandogli,
quella, lacrima, che le scende, giù da quegli occhi splendidi, color blu mar.
Tu, tornado, spuntato dal nonnulla,
tu, avvolgendotela, attorno, trascinandotela via.
Tu, che entri, senza chiedere il permesso, nei sogni altrui,
tu, che ti intrometti,
nel bel sognar, quell'angelo biondo,
con quella pelle liscia, rosea, come una pesca,
nel veder volar, come una piuma leggerissima.
Tu, tornado, spuntar dal nonnulla,
anche i sogni, portasti via.