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Febbraio

Che mi porti?
Triste Febbraio
Sono questi i tuoi magri doni?
Queste quattro cenciose
foglie,
macabre danzano
sull'asfalto
arido di sale,
fanno il verso
a ricordi avvizziti
da calpestare.
Che porti febbraio?
Il malcelato ghigno
dell'infame compagno tuo,
quel maledetto, malato
Sole
porporato d'invidia
non scalda ma impietoso s'avventa
ferisce e taglia e strappa,
scava
incolmabili crepacci di solitudine
Assassino.
Hai ucciso anche l'ultima amica
candida e pietosa
celava la nera realtà,
Neve che donava l'illusione,
assassino.

 

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4 commenti:

  • Bruno Briasco il 09/02/2011 09:32
    mi ha dato fastidio (come scritto) le "cenciose" foglie... forse un altro termine arricchiva una poesia molto bella, rabbiosa, cruda, feroce ma intensa. Spero sia solo poesia e che tu viva dell'altro! Ottima la prosa.
  • Luigi Zaninoni il 09/02/2011 07:07
    Eve, Silvia, grazie di cuore, troppo gentili
  • silvia leuzzi il 09/02/2011 06:43
    Molto intensa, vibrano le corde emozionali di una rabbia senza tempo. Scardinare tutte le porte delle coscienze umane ecco il compito supremo della poesia.
  • Evelyn Di Maio il 08/02/2011 20:48
    Quanta angoscia, quanta tristezza, quanta rabbia sono racchiuse in questa poesia. Toglie il fiato l'animosità che in essa si scorge, quasi una danza macabra sembra farle da contorno. Bella, bella e intensa. Scusa, sembra che ti inseguo, ma le tue poesie mi piacciono molto.
    Eve

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