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Guardami

Guardami, non aver fretta
di distogliere lo sguardo.
I tuoi occhi incollali ai miei
e leggerai la mia storia,
la struggente speranza di vita
in questa tomba aperta che è la mia terra.

Guardami, non aver fretta
di lasciare le mie mani
anche se le senti deboli e fredde
mentre afferrano le tue con la disperazione
di chi cerca amore, non pietà.
Sono figlio anch'io di questo arido mondo
che tu non vuoi vedere, perché fa male al cuore,
perché fa male ai sogni, non ti fa dormire.

Guardami, non aver fretta
di privarmi delle tue carezze che nutrono
il mio corpo, fantasma di ciò che io fui.
Mia madre piange senza più lacrime,
cerca i miei ricci scuri come la notte
che ha nel cuore e le unghie io non ho
per graffiare la coscienza del mondo.

Guardami, non aver fretta
di fuggire lontano dove l'occhio non vede,
dove orecchio non sente, dove il cuore respira
senza affanni né inganni una vita migliore.
Estirpa con me le radici del male, schiacciamole insieme,
facciamone succo che nutra e disseti
la mia vita che muore.

Guardami, non aver fretta
di lasciarmi da solo.
Ho bisogno di cibo che allontani l'inedia,
ho bisogno di cibo che mi renda più forte,
ho bisogno di amore che mi doni la vita.

 

l'autore maria anita acciarini ha riportato queste note sull'opera

Poesia scritta per sensibilizzare le coscienze sul dramma della "fame nel mondo".


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