Un’immagine, riflessa
nello specchio, rivendica
la propria identità.
Scivola lentamente
la maschera giù dal volto,
scoprendolo alfine.
Piccole rughe lo solcano,
riportando alla luce
antichi dissidi,
rancori mai spenti,
solitudini cercate.
Labbra, serrate
da interminabili silenzi,
incapaci ormai
di sussurrare o
bisbigliare parole soavi.
Occhi di ghiaccio,
lucidamente assenti,
come due strali pungenti,
pronti a colpire il bersaglio.
L’identità è svelata,
ma la maschera, repentinamente,
ricopre il volto, inducendo
a ricalcare le scene.