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Diatriba instrumentum et detractores sui - Diatriba tra il telefono e i suoi detrattori

Quaesquid?
Nomina, sine vultum
regardemur
Instrumentum, eloquens:

Antique dictuus
nos dicitur:
"Omnes regina, avulsit,
ne potest
umilis servae."

Plurique, invicem, veritas
superne ignoscet.
"Nos, fortitudo protecti,
in contumelia favellis
habuemus.
Quod personam extimemus
intima paries violatur."
Sed instrumentum dicet:
"Fatuae gentium,
audite:
miserabilis silentium
aurea favella".


Che cosa avviene?
Io guardo sulla agenda,
i nomi, senza volto...

Il telefono sta parlando:
un antico detto dice:
"Ogni regina, ha bisogno
dell'umile serva."

La maggior parte, invece,
ignora
questa verità suprema.

"Noi, protetti da una fortezza,
dileggiamo la conversazione;
essa riteniamo violi,
l'intimità domestica."

Ma, il telefono dice:
"O gente, vuota,
udite:
IL silenzio è miserabile;
la parola è d'oro."

 

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0 recensioni:

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12 commenti:

  • Anonimo il 16/05/2011 21:29
    trovo sia uno sfogo... giuseppina.. uno sfogo voluto " "il silenzio è miserabile la parola è d'oro."a volte serve scambiare due parole... ma sincere e non di circostanza... ho capito ciò che volevi dire... ti sei ben spiegata... puoi permetterti di scrivere qualsiasi cosa... ti abbraccio
  • Anonimo il 20/03/2011 00:31
    Cara Giuseppina, ho letto anche le altre opere che hai pubblicato in questo sito per trovare qualcosa di mio, di personale... ma no, niente, non ho trovato...
    Questa, e non mi riferisco al latino perchè non lo conosco, è una composizione che sa di compito scolastico. Trovo le tracce della tua formazione che non lasciano tracce in me. Però ti trovo interessante come autore. Vorrei che tu scrivessi qualcosa senza consultare i pesieri, e preferisco leggere il tuo italiano. Il tuo italiano mi piace, mi piacerebbe trovarlo in qualche racconto che narra una "storia vera". Saluti!
  • Solo Commenti il 19/03/2011 18:14
    Il testo latino è completamente sgrammaticato, come può vedere un qualsiasi studente del primo anno delle superiori. "Instrumentum" poi, a memoria di universitario degli anni 50 e 60, era uno dei termini usati dai goliardi per indicare il membro virile.
  • Giuseppina Iannello il 19/03/2011 13:34
    Prima di tutto Ti è piaciuta? L'ho scritta prima in latino.
  • Anonimo il 19/03/2011 13:18
    Lo hai scritta prima in italiano o in latino?
  • Giuseppina Iannello il 19/03/2011 09:22
    La Tua è TUTTA invidia! Provaci Tu a fare una traduzione di una qualsiasi poesia e spiegami le regole... Poi che sto a scrivere ad uno che non ha il coraggio di mettere una sua immagine ed il suo nome!
  • Solo Commenti il 19/03/2011 02:07
    Più che il latino pascoliano, che era latino vero, questo assomiglia al latino goliardico, quello che si usava una volta nei frizzi e lazzi irriguardosi delle forme e della forma stessa del latino. Dico "assomiglia", ma vi è almeno una differenza: quello era spesso divertente.
  • Giuseppe Amato il 17/02/2011 14:37
    Ecco sì le cose mi si chiariscono.. si tratta del latino degli scrittori dell'ottocento... ho sempre avuto ammirazione ed interesse per il Pascoli poeta in italiano, confesso di aver saltato a piè pari la produzione di scritti latini e lo stile non l'acchiappo!!! Mi pongo alla ricerca del soggetto, verbo, oggetto... poi attribuisco le aggettivazioni e gli avverbi, cerco di ricordarmi le desinenze dei casi per avere conferme, ma devo dire che mi perdo spesso.. allora se un soggetto mi sembra un oggetto e la desinenza apparentemente non mi concorda mi trovo spiazzato... ci rido attribuendo il tutto alla mia incapacità traduttiva... altri interpretano magari con attributi di maccaronicità.
    Non si tratta di velleità che se anche ne avessi sarebbero solo atteggiamenti positivi, si tratta di un terreno seguito da pochi o nessuno e quindi di difficile seguito, ma a me interessa per gioco, per curiosità culturale per un rinverdire atteggiamenti traduttivi
  • Giuseppina Iannello il 16/02/2011 21:09
    Non ho alcuna velleità. Ma un Poeta, lo stesso che mi ha rivelato molte importanti cose della propria vita, intorno alle quali, molti non si sono pronunciati, pensando forse che io vaneggi, mi sta spiegando come si fa per svolgere una buona versione dal latino all'italiano. Quel Poeta è Giovanni Pascoli, professore di Latino e Greco.
  • Giuseppe Amato il 16/02/2011 19:48
    Per la verità nel leggere ho avuto qualche perplessità... una volta conoscevo il Latino e mi esercitavo nella traduzione dell'Eneide... poi son passati gli anni e ho perso per strada casi e desinenze e ripeto nel leggere ho avuto l'impressione che il tuo latino non sia classico ma molto "tardo" nel senso di un primo medioevo. Scusa il commento senza veli, sicuramente si tratta di un mio deficit di conoscenza
  • Giuseppina Iannello il 16/02/2011 13:08
    Se conosci il Latino, traducila
  • Solo Commenti il 16/02/2011 13:00
    Originale questo latino maccheronico, che ha assolutamente bisogno del testo a fronte per rendersi conto che ci si capisce niente o quasi. Evoca l'immagine di una casalinga che fa uso di alcolici.

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