È la notte
il momento
più dolce
e al tempo stesso
terribile,
quando la mia solitudine
si muta in viavai
di pensiero,
quando mi sento libero
ma resto incollato,
quando potrei fuggire ma resto qua,
al punto di partenza,
incapace di fare un passo
in direzione contraria.
È la notte
ingabbiata dal fumo,
dal buio,
da lampi di luce acciecante
seguiti da tetri silenzi,
è il mio corpo,
stabile,
immobile,
mentre l'anima corre,
e sale,
e sbanda impazzita
in scuri tornanti d'inchiostro.
È la notte
il regno della mia fantasia,
quando divento Dio,
quando voi diventate draghi,
o serpenti,
o aquiloni impazziti
in un cielo di stelle.
Io, voi e la mia poesia.
Che danza
in un circo di luna.