Il giorno di un giorno
non lo ricordo più.
Tra memorie e memoria, fili e non fili,
richiami letti e non letto, mi sa che
questa notte andrò a dormire dentro un cesto
di ricami.
Che strani i pensieri di un pensiero,
ogni tanto da una piccola fessura della mia
finestra, un duro proiettile con il cuore dolce
come lo zucchero mi penetra la mente, danzandomi
dentro con tutto il senso dei suoi dannati versi,
nudo e spoglio mi trovo faccia a terra come uno
straccio, per poi risvegliarmi nell'anticamera
dei giochi.
Mi presento al nuovo giorno con una calda
tazza di caffè in mano, in questo lungo corridoio
tra balli passi, e vestiti di senso, non ricordo più
nulla, l'unica cosa che sento e vedo è il suo sorriso,
e come sempre con eterno amore la saluto con un bacio.
Certe volte il niente può essere tutto, e tutto il
resto.. il nulla, guardo fuori dove tutto si muove
troppo facilmente, pensieri che pensano convinti di
sapere questo è giusto e questo è sbagliato, ascolto
in silenzio il loro ricamo distorto, e mi fermo
bevondomi il mio ennesimo caffè.
Mi sa che dovrò rivestirmi di nuovo e stare molto
coperto, o forse cambiare il mio modo di vedere le cose..
non penso proprio. E dopo tutto questo mio bel cesto di
versi, chiudo il mio pensiero dentro un giorno
di un giorno, tracciando ancora una volta
un labirinto intrecciato da fili e non fili
chiari e scuri di canti e ricami.