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La corrida del 30 aprile

Calda, la farinosa sabbia nell'arena a Siviglia.
Benchè Aprile si respira la torrida aria d'Africa.
La folla di spettatori è accaldata ed apatica sugli spalti.
La musica!
Inizia l'elegante carneficina. Olè!
Rodeo di cavalli con il cappotto.
Piche.
Corpetti aderenti e cappelli da carabinieros, troppo piccoli.
Mantiglie e spade nascoste nel lusso.
Oggi, 30 Aprile, è il giorno del "TORO"!
Gran bella bestia, un Miura nero come la notte e lo sguardo intelligente, potente espressione.
Il torero Miguel Hortas non riesce ad immaginarlo in bistecche, brutto segno.
Comincia la danza che sfocerà in sangue. Olè!
Miguel ha un sussulto!
Il toro ride. Olè!
Conficcano tutte le piche e bandierillas che hanno sulla sua pelle nera.
Fiumi di sangue ma il toro non si inginocchia. Ride. Olè!
Ora mio caro Miguel è il momento.
La folla adesso è partecipe, ha capito. Olè!
La tromba squilla la Morte.
Toro carica e Miguel lo aspetta... sembrano d'accordo. Olè!
Epico balletto e la lama di luce si configge nel collo possente.
Giunge al cuore del mostro elegante.
Ecco il prodigio del giorno del "TORO"! Olè!
L'anima di Miguel scivola sulla lama e diventa il toro.
L'anima del toro ora agita il corpo di Miguel.
Muore il toro?
No!
Muore Miguel prigioniero di quella pelle nera come la notte.
Olè! Olè! Olè!

 

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2 commenti:

  • Aedo il 04/03/2011 23:57
    Poesia molto originale, in cui manifesti gli aspetti deleteri della corrida. Bravo!
    Ignazio
  • Vincenzo Capitanucci il 04/03/2011 20:45
    Muore Miguel prigioniero di quella pelle nera come la notte.
    Olè! Olè! Olè!..

    Contento di leggerti Carlo.. Olè--->è un giorno T-Oro..

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